sabato 19 gennaio 2013

A Day in the Sky



Dopo 14300 km di volo e 15 ore e mezza di viaggio, siamo giunti in quel di Lima.

Il tragitto, con scalo frettoloso ad Atlanta negli Stati Uniti, è stato per noi un'esperienza nuova, giacché mai avevamo compiuto un volo intercontinentale.
All'arrivo abbiamo ricevuto una piacevole sorpresa: il gestore di una pensione a cui avevamo mandato una mail all'ultimo minuto, senza nemmeno ricevere la conferma, si è presentato con un simpatico cartello "Welcome Angélique" all'aeroporto, e ci ha portato fino a casa sua... SMOOTH!





Alcune sensazioni che ci sono rimaste negli occhi in questa giornata sopra le nuvole:
i tanti piccoli centri orribili della Georgia industriale; gli innumerevoli campi da football sorvolati durante la discesa; la metallica immensità dell'aeroporto di Atlanta, dove aerei sfrecciano di continuo su altri aerei impegnati in lunghe manovre al suolo, e dove la metro interna al terminal sembra estendersi per più chilometri che quella della città di Roma; gli addetti alla sicurezza e al controllo dei passaporti nello scalo americano, tutti molto gentili e tutti neri di pelle; l'atterraggio all'aeroporto di Lima, che dista pochi metri dal mare e ci ha regalato una discesa emozionante sull'acqua; infine l'austerità nazionalista di Plaza Dos de Mayo, piazza costruita per celebrare una vittoria dell'esercito peruviano su quello spagnolo nel 1866 e nostra prima veduta della città dalla macchina.

Ci siamo, finalmente. Eccoci a casa, dall'altra parte del mondo.

2 commenti:

  1. Mi chiedo perchè maggio sia un mese così rivoluzionario

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  2. che strano passare un'intera giornata nel cielo!Deve essere una sensazione unica : io non l'ho mai provata!
    Raccontateci tutto, ci sembrerà di esserci!

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